- Pubblicata il 28/02/2020
- Autore: PierPaolo
- Categoria: Racconti erotici orge
- Pubblicata il 28/02/2020
- Autore: PierPaolo
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VOLI CANCELLATI p.4 - Torino Trasgressiva
Mi chiese di farsi prima una doccia che non s'era rinfrescata a casa , aveva con se alcune cose in una sporta rigida e la sua valigia. Mise tutto sul letto ed andò in bagno. Io mi ero già sistemato ed aprii la bottiglia, giusto in tempo per vederla uscire coi capelli ancora umidi, avvolta in un maxi asciugamano dell'albergo. Che femmina, poteva essere tranquillamente una modella di glamour, avevo già un cazzo durissimo. Mi chiese di spalmarle un nuovo olio che aveva comprato da un sexy shop online, che mi consigliò ( I trasgressivi di Cento di Ferrara), aveva delle note fresce quasi primaverili che le esaltavano il corpo come un frutto maturo, sufficentemente dolce ma anche un pò sour come nota finale. Le si addiceva proprio. Ricoprila di olio era l'anticamera del massaggio e ciucciata di tette e del lento e umido ditale con due mani che poi le facevo. Per lei era la coccola vm18 che più gradiva come aperitivo, le dava modo di rilassarsi dallo stress quotidiano prima e poi di caricare gl'ormoni , dolcemente ed in modo rilassante. Fino a che scoppiava e la pantera usciva da quel corpo , unendo felini ed amazzoni era quello il momento in cui era lei a condurre il gioco. Le piaceva mettersi sopra ma facendomi appoggiare la schiena alo schienale del letto, non stando completamente orrizzontale, in modo tale che fosse lei a baciarmi e a farsi ciucciare le tette di nuovo mentre strofinava la sua patata sul mio cazzo che raggiungeva livelli di durezza pari ai metalli pesanti. Senza una mano e solo col bacino riusciva a mandarmi in estasi col suo corpo e con quello sguardo, di desiderio, di passione , di vera estasi unito alla durezza che solo in lei ho visto. Poi il tema della sera diventò la sbadata cameriera, dalla valigia e dalla sporta tirò fuori un costumino da cameriera che niente quasi copriva ( ed andava bene così) e con uno leva polvere portato da casa iniziò ad interpretare il ruolo della serata. La dovevo chiamare Luana, la sua cameriera del piano che la reception ha inviato per riasettare la stanza dopo che avevo telefonato arrabbiato viste le scarse condizioni di pulizia. Lei era molto timida e servizievole, mentre stava spolverando e rifacendo il letto le giravo intorno per controllarla e sgridarla che stava sbagliando. Allora lei mettendosi in ginocchio col faccino da cerbiatto abbattuto mi chiese scusa e desiderava che le dicessi come poter risolvere la situazione senza che i superiori la riprendessero. Non fini la frase che con le mani le afferai la testa ad altezza delle tempie ed iniziai a soffocarla col cazzo , spingedola indietro. Non le davo modo di fare altro, ero troppo eccittato che la spinsi indietro facendola sedere per terra con la schiena appoggiata al letto, tenendole in alto le mani e spingendolo ancora ed ancora dentro quella bocca così accogliente e bagnata , scomparendo per diversi secondi , quasi facendola lacrimare dagl'occhi. Aveva portato anche il nastro da pacchi, quello nero, ch'era sul letto. La sollevi e girandola la buttai sul letto, mettendole un piede sul collo per farla stare ferma mentre allungavo la mano per stendere il nastro e legarle i polsi dietro la schiena e dopo le caviglie, lasciandola a pecorina sul letto. "Spero tu sia comoda, perche passerai la serata così" lanciai via il nastro e presi la corda, facendola passare da sotto il letto , legandola direttamente dal collo ed i piedi, col la corda bella tesa che non si muovesse. Dato ch'era bella unta dall'olio ancora le presi il plug anale vibrante con la coda da gattona pelosa e cominciai a farle l'orlo del culo piano piano mentre le strusciavo tre dita sul clitoride. Stava già gemendo così tanto che dovetti metterle la pallina di silicone in bocca senno avrebbero chiamato qualcuno dalle altre stanze. A tradimento mentre le massaggiavo il culetto le spinsi il plug dentro, che manco fece fatica ad entrare , era dilatatissima e gemette così intensamente che pensavo svenisse. Mi feci avanti verso il suo viso e mentre le tiravo dei colpetti sulle guancie le sussurravo: " Sveglia sveglia, abbiamo appena iniziato".
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